148 TABACCHICOLTORI SVIZZERI RICEVONO CIRCA 16 MILIONI DI FRANCHI ALL’ANNO

In risposta al signor Sem Genini, segretario agricolo cantonale:

“Il tabacco coltivato in Svizzera rappresenta meno del 4% della materia prima utilizzata dall’industria del tabacco elvetica. Da un punto di vista prettamente agricolo, il tabacco ricopre un ruolo marginale. Gli ultimi coltivatori vogliono però preservare questa produzione tradizionale. In Svizzera sono coltivati due tipi di tabacco: il Burley, essiccato con l’aria naturale negli hangar, e il Virginia, introdotto nel 1992 e essiccato artificialmente nei forni.”

“L’industria del tabacco versa 2,6 centesimi al fondo SOTA (Società cooperativa per l’acquisto del tabacco) destinato a promuovere la coltivazione del tabacco indigeno. Il fondo riceve circa 16 milioni di franchi all’anno. 148 tabacchicoltori svizzeri ricevono circa 16 milioni di franchi all’anno.”

Le fonti di questi dati sono il sito dell’Ufficio federale di salute pubblica e si riferiscono al 2019. Strano che a “democrazia diretta” non l’abbia saputo dire. Molto strano. Anzi l’ha persino negato. “Sebbene i fondi federali per la coltivazione del tabacco siano in contraddizione con la politica sanitaria federale, il Consiglio federale non vuole abolirli.”

E se parliamo di AVS le entrate derivate dall’imposizione del tabacco, ossia 2,1 miliardi di franchi nel 2020, servono a finanziare parzialmente l’AVS/AI. Questo importo corrisponde a circa il 5 per cento del totale delle entrate di queste assicurazioni sociali, quindi molto parzialmente. Ciò significa che il 95% delle entrate dell’AVS sono pagate dai lavoratori e dai datori di lavoro.

È però giusto che i fumatori la sostengano, anzi chi fuma un pacchetto dovrebbe comperarne due: uno per fumarlo e uno da gettare nella spazzatura, ma almeno il fumatore ho sostenuto due volte l’AVS e si mette il cuore in pace. Le malattie non trasmissibili che hanno come concausa il consumo di tabacco conducono a un ricorso alle prestazioni mediche superiore alla media, a una qualità di vita limitata o addirittura all’incapacità al lavoro.

Pertanto contribuiscono all’aumento dei costi nel settore delle assicurazioni sociali. Il consumo di tabacco grava sull’economia nazionale svizzera con costi pari a circa 3,9 miliardi di franchi all’anno, di cui 3 miliardi per trattamenti medici e 0,9 miliardi per assenze dal lavoro. Anche lei, come padre di famiglia, dovrebbe votare sì all’iniziativa il 13 febbraio per proteggere i giovani e non le multinazionali del tabacco. Appello a tutti fumatori: sostenete l’iniziativa “Sì alla protezione della gioventù dalla pubblicità del tabacco”.

Alberto Polli per l’Associazione svizzera non-fumatori